Secondo una ricerca britannica un lavoratore su cinque indossa le cuffie mentre è in ufficio. Servono a isolarsi dai rumori dell'ambiente circostante e a migliorare la concentrazione. La stessa ricerca dice che i lavoratori britannici indosserebbero le cuffie per almeno 3 ore nell'arco della giornata. La diffusione di cuffie e auricolari nell'ambiente di lavoro è stata favorita dal venir meno delle barriere fisiche – muri o pareti divisorie – che una volta delimitavano lo spazio personale.
Se anche tu vuoi sopravvivere all'open space in cui lavori, ti diamo 7 + 1 buoni motivi per munirti di cuffie.
#1
Hai presente il collega che fa sempre quelle lunghissime telefonate con i clienti? Quello che ogni tanto alza la voce per farsi capire da quelli più duri d'orecchio? Ecco, non sei necessariamente obbligato a starlo a sentire. Ogni tanto puoi alzare il volume in cuffia e abbassare quello di chi ti sta intorno.
#2
Quello che fa le telefonate lunghe e disturbanti sei tu. È da considerare anche questa eventualità. Le tue call, però, le fai su Skype. E magari mentre telefoni hai bisogno di avere le mani libere, per prendere appunti, disegnare cose stupide o fare gestacci ai colleghi.
#3
Uno studio dell'Università di Sheffield (evidentemente gli inglesi sono proprio appassionati di questo argomento) ha dimostrato che la musica permette di ottimizzare le prestazioni lavorative, diminuendo lo stress e migliorando l'umore. Anche di lunedì.
#4
Secondo i ricercatori esiste una relazione molto stretta tra la musica che si sta ascoltando e la capacità di svolgere compiti molto ripetitivi. La musica può dare in qualche modo il ritmo al nostro lavoro, cadenzando operazioni che sarebbero altrimenti estremamente noiose.
#5
Fino a pochi anni fa le soluzioni per ascoltare musica in ufficio erano due: radio o CD. Poi sono arrivati gli mp3 che hanno migliorato un po' le cose, ma non di troppo: dovevi ricordarti di scaricarli, di salvarli su un supporto mobile e di portarli con te al lavoro. Poi la rivoluzione copernicana: Spotify.
#6
Ok, esistono anche dei servizi analoghi che funzionano più o meno bene, ma Spotify non si discute. E chissenefrega se ogni mezzora scatta la pubblicità della versione premium! Peraltro, se cerchi fra le playlist, ne troverai una dedicata proprio a chi sta lavorando (si chiama “Lavorare con la musica”).
#7
Le cuffie in vendita ora sono davvero fighe. Negli anni Ottanta giravamo tutti con le cuffione innestate nel Walkman. Poi gli anni Novanta, con la loro tristissima tendenza minimal e gli auricolari sempre più minuscoli. Verso la fine della prima decade del nuovo millennio, la svolta: per ascoltare bene la musica ci vuole un hardware adeguato. I vecchi auricolari sono stati pensionati e in giro per le nostre strade (e nei nostri uffici) hanno iniziato a comparire cuffie di varie fogge e dimensioni, alcune davvero molto fighe.
#8
Infine una dritta: la musica perfetta per migliorare la concentrazione è quella che già conosci, quella a cui non devi prestare attenzione. Scorrerà attorno a te, creando un cuscinetto fra te e il mondo circostante, ma senza chiederti nulla in cambio.