Più saliamo nella gerarchia lavorativa e più diminuisce il numero di donne che ci troviamo. Cioè, le donne a capo di qualcosa sono meno degli uomini.
Non si tratta di stipendi più bassi è proprio una questione di ruolo. Il numero di donne che dirigono gruppi di person è inferiore a quello degli uomini.
Non si tratta della normale conseguenza di uno sbilanciamento che parte dalla formazione universitaria, le donne laureate sono un numero equivalente a quello dei maschi, anche i voti non differiscono in modo significativo.
Inoltre, se andiamo ad analizzare il numero di donne che ricoprono ruoli dirigenziali come il medico, in cui non è però prevista la gestione di un gruppo di dipendenti, allora maschi e femmine si equivalgono.
In sostanza, è come se le donne capo fossero meno degli uomini.

Perché le donne al comando sono così poche

#1 L’educazione maschile è maggiormente rivolta ai rapporti interpersonali

I maschi fin da piccoli affrontano un infinito numero di situazioni sociali. Nello sport, con gli amici, persino in classe tra compagni ci sono delle gerarchie da rispettare.
I rapporti interpersonali sono alla base della crescita di qualsiasi ragazzo.
Nelle bambine questa dinamica è molto attenuata. Molte non fanno sport, o fanno sport individuali come la danza. La rete amicale di una ragazza è mediamente molto più ristretta di quella di un ragazzo e le gerarchie all'interno della classe, seppur presenti anche tra bambine, sono meno totalizzanti.
In questo modo le bambine non imparano a interagire con gruppi di persone ma privilegiano i rapporti uno a uno.

#2 Le bambine non vengono spinte alla competizione

Durante la crescita le bambine sono più protette dalla minaccia della rivalità. I maschietti competono su tutto: il più veloce nella corsa, quello che mangia di più, quello che fa più sport, vince più medaglie, e mille altre cose. Fin dalla più tenera età la mente maschile si abitua a catalogare il mondo in gerarchie.
Le bambine sono educate maggiormente alla qualità, devono essere brave, non necessariamente migliori degli altri.
In generale vengono trattate dagli adulti con più gentilezza e questo le rende meno competitive dei loro colleghi maschi abituati a fare a pugni fin dal'infanzia.

#3 I maschi si aiutano tra loro mentre le donne no

Tra i maschi, nonostante la competizione c’è molto cameratismo. Se posso aiutare un mio amico lo faccio. Tra donne non esiste un equivalente di questa dinamica perché subentra sempre una punta di invidia a complicare il rapporto.
La conseguenza di questo è molto semplice. Se un uomo può aiutare un altro uomo lo farà e soprattutto un uomo che deve scegliere chi premiare tra un uomo e una donna premierà quasi sempre l’uomo. Invece, la donna che deve scegliere chi premiare tra un uomo e una donna scegliere quasi sempre l’uomo. Perché per la donna premiare un uomo indica un livello di potere e una gratificazione maggiori.

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